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Marianne Engel: "Jackalope"

Marianne Engel: "Jackalope"

01.12.2013 Il secondo appuntamento che il Museo Cantonale d'Arte del Cantone Ticino situato nel centro di Lugano dedica alle esperienze artistiche più attuali, vede di scena Marianne Engel, artista nata nel 1972 a Wettingen, nel canton Argovia. Esposizione: fino 12 gennaio 2014.


La tomba di Severin, 2012, Fotografia su Dibond

La mostra curata da Elio Schenini e ospitata negli spazi dell'Ala Est, del Museo Cantonale d'Arte si intitola Jackalope. Animale fantastico presente nel folklore americano, ma le cui origini sono rintracciabili nella cultura mitteleuropea, dove è conosciuto sotto diversi nomi da Rasselbock a Wolpertinger, il Jackalope è un coniglio dotato di corna, il cui nome inglese deriva dalla fusione di jackrabbit (lepre) e antelope (antilope).

Rappresentato in genere come un coniglio dal cui capo spuntano corna simili a quelle di un'antilope o di un capriolo, il Jackalope, a differenza di altri animali che popolano l'immaginario, non è però frutto di pura invenzione fantastica, ma è piuttosto la rappresentazione di un fenomeno reale in un contesto storico nel quale non esisteva ancora la fotografia e in cui l'indagine scientifica era ancora approssimativa. Esiste infatti una rara forma di papilloma virus che affligge conigli e lepri e che porta alla formazione di protuberanze, simili a delle corna, sul collo e sul capo degli animali che ne sono affetti.

I conigli che osserviamo nelle recenti opere di Marianne Engel, anche se non sono dotati di corna, appartengono, allo stesso modo del lepus cornutus dei bestiari antichi, a quello che Roger Caillois chiama "un fantastico congetturale e di ricerca". Come molte illustrazioni tecniche, scientifiche e documentarie del passato, le opere di Marianne Engel inseguendo il reale finiscono per incontrare il fantastico. Di fronte alle sue fotografie o installazioni, quasi sempre dominate dall'elemento luminoso, non ci troviamo però immersi in un fantastico visionario, ma piuttosto in quello che Calvino ha definito "fantastico quotidiano".

La realtà "ignota e soltanto intuita" verso la quale l'artista orienta il proprio spirito, facendone emergere il fantastico, coincide con la metamorfosi costante della materia, dei corpi e dell'energia che caratterizza la vita di tutti i giorni.

Il progetto espositivo elaborato da Marianne Engel per l'Ala Est del Museo Cantonale d'Arte a Lugano si ricollega ad una sorta di work in progress che l'artista ha iniziato circa due anni e mezzo fa e che consiste nel dare forma a un grande appezzamento di terreno incolto. La fattoria circondata da circa 6000 metri quadrati di terreno da lei acquistata nel comune di Hettenschwil nel Canton Argovia sono lo spazio fisico che Marianne Engel cerca di trasformare in un giardino dove arte e natura, reale e immaginario si fondano. Questo giardino rappresenta una sorta di brodo primordiale, di universo in formazione, da cui trarre gli elementi per realizzare i propri lavori, come nel caso delle opere, fotografie e sculture luminescenti, presentate negli spazi del Museo Cantonale.

cp

Contatto:

http://www.museo-cantonale-arte.ch/esposizioni.php?m=2,1,&show=actual&details=204

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